Diritti di cittadinanza. L’Italia sono anch’io.

Il Razzismo è una brutta storia dal 2010 promuove la campagna L’Italia sono anch’io per i diritti di cittadinanza e di voto amministrativo.  Sentiamo la necessità di una riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche gli italiani di seconda generazione, ovvero i nati in Italia da genitori stranieri regolari possano superare gli ostacoli per il conseguimento di pieni diritti. Chiediamo una nuova norma che permetta il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da cinque anni.

A che punto siamo con la proposta di riforma dell’attuale legge n.91/1992 in materia di cittadinanza?

Il 13 ottobre 2015 la Camera dei deputati ha approvato il testo di riforma, su impulso della raccolta di oltre 200.000 firme da parte della campagna L’Italia sono anch’io nel 2012, effettuato anche tramite l’iniziativa Inside/Out L’Italia sono anch’io. È, tuttavia, da esattamente un anno che il testo del disegno di legge attende l’approvazione definitiva in Senato (leggi il nostro comunicato per il 13 ottobre 2016).

Scopo della campagna oggi è, dunque, riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità per chiunque nasca o viva in Italia di partecipare alle scelte della comunità di cui fa parte.
Oggi nel nostro Paese vivono milioni di persone di origine straniera. Molti di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del 18° anno di età si vedono riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico.

Questo genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (art. 3) che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento.

Dal 2015 lavoriamo insieme agli Italiani Senza Cittadinanza perché questa battaglia non cada.