Insieme ad altri membri dello European Network Against Racism, abbiamo firmato questa lettera di denuncia a Forza Nuova.
Lettera aperta a:
Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei, Pietro Grasso, Presidente del Senato, Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, Dr. Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica di Roma.
Bruxelles, 17 Ottobre 2017,
Onorevoli ministri, Vostre eccellenze,
Noi firmatari scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione a proposito di un manifesto di Forza Nuova che alimenta la violenza xenofoba e l’afrofobia. Il manifesto equivale a una chiara istigazione alla violenza, all’odio razziale, e all’apologia del fascismo. Vi esortiamo a dare il Vostro supporto ad appropriate iniziative giudiziarie contro la leadership del partito in questione e a sanzionare la retorica e le immagini razziste e xenofobe in futuro.
Il manifesto istiga all’odio razziale attraverso l’uso dell’immagine stereotipata di un uomo nero che abusa di una donna bianca. Riteniamo che il testo – che recita “Proteggila dai nuovi invasori. Potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia” – rappresenti una chiara istigazione alla violenza. Lede direttamente i diritti delle persone di discendenza africana, come i diritti dei migranti e delle persone percepite come tali. Il manifesto viola sia la Legge 205/1993 del 25 Giugno 1993 (Legge Mancino)[1] sia la Decisione quadro dell’Unione Europea sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale.[2]
Inoltre, le immagini riproducono chiaramente la propaganda fascista ed equivalgono all’istigazione a un crimine contro l’umanità, legittimandolo e costituendo una violazione della Decisione quadro dell’Unione Europea sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale[3] e della legge Italiana[4], la quale prevede la possibilità di sciogliere gruppi fondati sull’ideologia fascista. Non è la prima volta che Forza Nuova riproduce delle immagini fasciste, e il nesso fra questa ideologia e gli atti di violenza può essere accertato anche in questo caso specifico: di recente, molte persone di discendenza africana in Italia sono state vittime di un aumento del livello di incitamento all’odio. La stessa deputata europea, l’Onorevole Cécile Kyenge, è stata obiettivo dell’odio incitato dal manifesto e ad esso connesso.
Questo non è un caso isolato, e richiede che sia fatto un passo avanti in termini di volontà politica per riconoscere e condannare l’afrofobia e l’incitamento politico all’odio. La Rete Europea Contro il Razzismo (European Network Against Racism – ENAR) ha ripetutamente condannato l’aumento dei crimini razzisti in Italia, come l’omicidio razzista a Fermo l’anno scorso di Emmanuel Chidi Namdi, un richiedente asilo nigeriano di 36 anni.
Il manifesto razzista diffuso da Forza Nuova, colpisce direttamente le persone di discendenza africana in Italia e in tutta Europa. Come il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa ha già commentato – anche riguardo all’Italia – il discorso politico di istigazione all’odio su base razziale ha effetti devastanti sui gruppi presi di mira e incoraggia l’ostilità, la discriminazione e la violenza contro di essi. I politici e i partiti hanno un impatto significativo sulla coesione sociale in quanto hanno il potere di plasmare le opinioni. Per questo, hanno la responsabilità di evitare l’uso di un linguaggio che contribuisce alla violenza e alla deumanizzazione delle minoranze.
Per questo chiediamo che:
- Le autorità presentino un esposto alla Procura della Repubblica per iniziare un indagine contro la leadership di Forza Nuova per istigazione all’odio razziale e per apologia del fascismo
- Le autorità prendano i necessari provvedimenti per sciogliere il movimento politico Forza Nuova in quanto gruppo fondato su ideali fascisti
- Le autorità prendano i necessari provvedimenti per abolire il finanziamento pubblico delle organizzazioni che promuovono il razzismo, includendo il finanziamento pubblico ai partiti politici, come raccomandato nella Raccomandazione di Politica Generale n.7 dell’ECRI. Un obbligo simile esiste già in Belgio e in Olanda.
- Le autorità emendino la legge conformemente alle raccomandazioni della Commissione contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa per ristabilire sanzioni adeguate in casi di incitamento alla discriminazione e alla violenza. La legge attuale si riferisce solo alla propaganda di idee piuttosto che alla “disseminazione pubblica o distribuzione di volantini, fotografie e altro materiale che inciti alla violenza o all’odio”, come raccomandato dalla legislazione europea e internazionale. Inoltre, il colore della pelle non è incluso come strumento di discriminazione.
- Il Senato acceleri il dibattito e il voto per la Proposta di Legge n. S.2900 sul crimine di propaganda del regime fascista che introdurebbe sanzioni contro chiunque promuova l’ideologia dei regimi fascisti o nazisti, compresi metodi di produzione, distribuzione, o vendita di materiale raffigurante persone, immagini o simboli che facciano chiaro riferimento a questi regimi, o di propaganda che richiami i loro simboli.
- I partiti politici adottino misure regolatrici effettive per combattere e sanzionare la retorica razzista e xenofoba usata dai loro membri eletti, come raccomandato dalla dichiarazione ECRI sull’uso di elementi razzisti, anti-semiti e xenofobi nel discorso politico.
- Le autorità assicurino la presenza di moduli di formazione su razzismo e discriminazione, inclusa l’incitazione all’odio, e sui pregiudizi inconsci, da inserire come parte di programmi di educazione ai diritti umani nelle scuole e negli enti pubblici.
Confidiamo di poter iniziare un dialogo costruttivo per affrontare i problemi evidenziati in questa lettera, e rimaniamo a disposizione per fornire qualunque sostegno in questo processo.
Rimaniamo in attesa di una Vostra risposta.
Cordiali saluti,
- The European Network Against Racism
- Africa e Mediterraneo – Italy
- Africa Solidarity Centre Ireland
- Altera – Italy
- Apna Haq – UK
- Association for Juridical Studies on Immigration (ASGI) – Italy
- Associazione 21 luglio – Italy
- Carta Di Roma – Italy
- Centre for Equality Advancement – Lithuania
- Centre for Peace Studies – Croatia
- Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione (CRIC) – Italy
- Comité de Liaison des Associations d’étrangers – Luxembourg
- Conseil Représentatif des Associations Noires (CRAN) – France
- Filipino’s Women Council (FWC) – Italy
- Fondation Frantz Fanon – France
- Forum Of European Muslim Youth And Student Organisations (FEMYSO)
- ENAR Ireland
- European Association of Lawyers for Democracy and World Human Rights (ELDH)
- European Forum of Muslim Women
- European Network for People of African Descent (ENPAD)
- European Race & Imagery Foundation (ERIF)
- Il Razzismo è una Brutta Storia – Italy
- Initiative Schwarze Menschen in Deutschland – Germany
- Institute Circle – Slovenia
- Lithuanian Centre for Human Rights
- Lunaria – Italy
- Migrant Tales Blog Community – Finland
- Northern Ireland Council for Racial Equality (NICRE)
- ORBIT – Belgium
- Renaissance Africaine ASBL – Belgium
- SOS Against Racism Denmark
- Tapepuka – UK
- UK Race and Europe Network
- Zentralrat Deutscher Sinti und Roma – Germany
[1] Secondo l’Articolo 1 della legge, è punibile “con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
[2] L’Artocolo 1 par. 1a punisce “l’istigazione pubblica alla violenza o all’odio nei confronti di un gruppo di persone, o di un suo membro, definito in riferimento alla razza, al colore, alla religione, all’ascendenza, o all’origine nazionale o etnica”.
[3] Articolo 1 par. C sanziona “l’apologia, la negazione o la minimizzazione grossolana dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, quali definiti agli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale, dirette pubblicamente contro un gruppo di persone, o un membro di tale gruppo, definito in riferimento alla razza, al colore, alla religione, all’ascendenza o all’origine nazionale o etnica, quando i comportamenti siano posti in essere in modo atto a istigare alla violenza o all’odio nei confronti di tale gruppo o di un suo membro;”.
[4] Articolo 1 e Articolo 4 della legge 645/1952 (Legge Scelba) a proposito di “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione” (Proibizione della reorganizzazione del disciolto partito fascista).